2019 un intero anno di pausa sul blog … e ora l’emergenza COVID-19

Un anno sabbatico? No, un anno di intenso lavoro che non ha lasciato spazio a commenti su questo blog anche se le notizie da commentare sarebbero state davvero tante, a cominciare dalla politica italiana con ben due governi che si sono avvicendati nel corso del 2019.

Devo ammettere che oltre all’impegno lavorativo cio’ che mi ha fortemente demotivato dal continuare a scrivere è stata soprattutto l’involuzione politica italiana, il trasformismo di certi personaggi spuntati dal nulla come funghi al sole dopo una giornata di pioggia. Sono stati l’inconsistenza di una parte della maggioranza divenuta opposizione e dell’opposizione divenuta magicamente maggioranza senza piu’ un adeguato riscontro nel consenso degli elettori. Ma è stata soprattutto l’apatia indotta dalla mancanza di reattività di buona parte del popolo italiano a farmi desistere piu’ e piu’ volte dall’esternare le mie opinioni.

Ho di conseguenza diradato anche la mia presenza sui social, con interventi sporadici dettati piu’ dalla curiosità di qualche post altrui che da uno specifico interesse suscitato in me dagli eventi della vita pubblica nazionale o internazionale.

Ed eccoci al 2020, un anno iniziato sotto i peggiori auspici con un’epidemia virale che a gennaio sembrava circoscritta al solo luogo di origine, la Cina, e ora vede gli Stati Uniti d’America di colpo come la nazione col il maggior numero di contagiati: ben 104.837 in base agli ultimi dati disponibili sul sito della Johns Hopkins University

Pur se con una diluizione nel tempo i vari paesi attaccati dal contagio presentano continui incrementi sia dei nuovi infetti che, purtroppo, dei decessi. Una situazione presa da tutti i governi eccessivamente con leggerezza all’inizio, quasi come se in un mondo globalizzato e caratterizzato da un’estrema mobilità delle persone, i confini nazionali potessero costituire delle barriere alla diffusione di questo ormai famigerato virus denominato dai piu’ COVID-19 e da altri SAR-COV-2. Tutti a partire all’organizzazione mondiale della sanità hanno troppo a lungo pensato che quella che era all’inizio un’epidemia, seppur importante, non si diffondesse piu’ di tanto e, soprattutto, non lo facesse con tale velocità da dover correre presto ai ripari dichiarando la pandemia.

Gli interventi dell’Organizzazione Mondiale della sanità

Una delle prime news concerneti il nuovo coronavirus presenti sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) risale allo scorso 13 gennaio 2020 quando, citando il caso di una persona risultata infetta in Tailandia dopo il suo rientro dalla Cina, precisamente dalla ormai tristemente nota città di Wuhan nella provincia di Hubei, segnalava che il caso risultava già noto alle autorità locali dall’8 di gennaio 2020! Reiterando la necessità che in Cina si proseguisse con l’identificazione della antura del contagio, la notizia si concludeva con la precisazione che il direttore generale del WHO Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus avrebbe provveduto a consultare il comitato di emergenza dell’ente, convocando a breve una riunione dello stesso.

Dobbiamo attendere fino al 28 gennaio 2020 per leggere degli aggiornamenti in merito alla battaglia sul coronavirus, in atto al momento solo in Cina, a seguito dell’incontro a Pechino del direttore generale del WHO Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus con il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping. In tale data si parlava si olo 4.500 persone infettate a livello globale, di cui la maggior parte sul territorio CInese: oggi siamo arrivati ad oltre 600.000 contagiati nel mondo! Il comunicato si concludeva con l’annuncio di una riconvocazione del comitato di emergenza e di nuove notizie che sarebbero state fornite a breve.

Il Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus (WHO) incontra a Pechino il President cinese Xi Jinping

Sempre il WHO avvisava già in data 5 febbraio 2020 della necessità di almeno 675 milioni di dollari per proteggere i paesi oggetto di attacco dal nuovo virus (nCoV-2019), comunicando l’avvio di un piano strategico per il periodo Febbraio-Aprile 2020 con l’obiettivo di limitare la trasmissione persona-a-persona del virus, identificare, isolare e curare i pazienti tempestivamente, comunicare i rischi ed altre attività connesse. Il successivo 6 febbraio, poi ancora il 13 febbraio fino a giungere ai giorni nostri lo scorso 26 marzo 2020 con l’invito del Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale del WHO rivolto al G20 per combattere uniti il COVID-19.

E in Italia, quali sono stati gli interventi del governo?

Nel prossimo post cerchero’ di sintetizzare quanto è stato fatto, ed anche quanto non è stato fatto con sufficiente tempestività o, ancora a tutt’oggi, non è stato per niente fatto. Il tutto non per mero spirito di polemica bensi’ come pungolo per dei politici ancora troppo inerti, confusi, che non danno sicurezze ad una nazione in cui si sono già verificati episodi di assalto ai supermercati e alle banche: e non mi si venga a dire che sono solo “pilotati” dagli ambienti della malavita perché ci sono persone senza mezzi di sostentamento che sicuramente già prima non avevano di che vivere, ma che cercavano di sopravvivere mentre oggi, avendo di fronte a loro prospettive ancora peggiori e soprattutto incerta determinazione non esiteranno a fare di tutto pur di poter sfamare i propri figli, di garantire a sè stessi e alle proprie famiglie il sacrosanto diritto di esserci ancora un domani che oggi nessuno al mondo ci puo’ garantire.