Oggi 31 maggio non è solo l’ultimo giorno del mese per me, con oggi termina il mio periodo di quarantena qui a Londra e da domani potrò nuovamente uscire fuori! Sinora ho visto il mondo da un balcone, con giorni grigi e piovosi in classico stile british e giornate soleggiate come ieri. Il traffico è molto scarso perché è un giorno festivo ma in precedenza ho visto dalla mia posizione al sesto piano di un moderno palazzo di un nuovo quartiere residenziale sulle rive del Tamigi, una nazione che si sta riprendendo con molta velocità, i media locali hanno altri argomenti di cui trattare diversi dal Covid che invece continua ad impazzare su TV e giornali vari in Italia. Ho visto gente che senza inutili ammassamenti ha ricominciato il percorso di una vita normale interrotta ormai più di un anno fa dall’arrivo della pandemia, che ha comportato lockdown in certi periodi molto più severi di quelli italiani ma anche un programma di vaccinazioni che ha galoppato senza eccessive polemiche ed inutili dissertazioni, come avvenuto sull’italico fronte, sulla bontà o negatività di questo o quel vaccino. Ho visto e vedo persone che si muovono, come peraltro avevano iniziato a fare da tempo, senza mascherine ….. soprattutto se da soli e all’aria aperta.
Vedo innanzitutto una nazione che va avanti a testa alta, una nazione ed un popolo che si stanno riprendendo appieno la liberta’ dai vincoli e dalle pericolose lungaggini degli euro- burocrati e procedono spediti sulla via del recupero economico e sociale, senza necessita’ di alcun farraginoso Recovery Plan europeo, diversamente da quanto si apprende dalle notizie spesso e volentieri inesatte, sciorinate con frequenza da molti media nostrani, incluse testate finanziarie di chiara fama, al solo fine di non lasciar trasparire i lati positivi della Brexit, che chi ha occhi ben aperti e visione di medio e lungo periodo puo’ ben vedere e che in parte sono gia’ ora tangibili,
Come ben sapete, ho sofferto il contagio di questo terribile virus Sars-Cov-2 con ricovero per l’intero mese di novembre 2020 in terapia subintensiva e ancora adesso, seppure in misura gradualmente sempre più ridotta, ne sto soffrendo le conseguenze. Malgrado’ ciò ho accettato di buon grado di sottopormi ad un test prima della partenza e a due successivi, il giorno 2 ed il giorno 8, durante il mio auto isolamento pur nella consapevolezza che la ricerca degli anticorpi IgM della malattia avrebbero dato esito negativo. Ho tuttora, a distanza di sei mesi, un titolo molto elevato di anticorpi IgG che combattono l’ingresso del virus che provoca il Covid-19; da quanto ho potuto appurare sinora, dalla lettura non solo dei media bensì anche di riviste scientifiche, che la loro entità supera di molto anche i valori degli anticorpi che si sviluppano nei vaccinati, indipendentemente dal vaccino somministrato e che talvolta risultano persino assenti. Cercando di approfittare di questa ulteriore permanenza forzata ho recuperato molto arretrato, lavorando in remoto sui server virtuali, tramite i quali svolgo d’abitudine gran parte della mia attività e mi consentono di essere operativo indipendentemente dalla località in cui mi trovo. I controlli, oltre ai test citati, devo dire che sono quasi ossessivi: ho ricevuto ben due visite di persona di un ispettore dell’NHS, il servizio sanitario nazionale britannico, ricevendo nel contempo almeno una chiamata telefonica di verifica della mia posizione e del mio stato di salute tutti i giorni. Tutto questo devo dire non mi ha assolutamente pesato, convinto come sono che se anche in Italia si fossero adottate o si adottassero almeno ora misure analoghe, si potrebbero evitare molte vittime inutili della pandemia. Che cosa avviene invece? Con la scusa del turismo che si deve riprendere si apre a tutti, senza contare l’endemico e grave problema dei porti aperti in cui, per assurdo, con le continue fughe di persone che ancorché’ inizialmente sottoposte a controlli sanitari divengono spesso di fatto irrintracciabili, si lascia aperta una nazione al continuo rischio di contagio e si subisce la beffa di altre nazioni che, come la Gran Bretagna continuano a mantenere l’Italia a ragione nella lista Amber, e quindi a rischio, mentre collocano ogni giorno nuovi paesi nella lista Green di quelli la cui provenienza non comporta dalla scorso 17 maggio restrizioni particolari. L’attuale lista verde comprende oggi i seguenti paesi: Australia , Brunei, Falkland Islands, Faroe Islands, Gibraltar, Iceland, Israel and Jerusalem, New Zealand, Portugal (including the Azores and Madeira), Singapore, South Georgia and South Sandwich Islands, St Helena, Ascension and Tristan da Cunha. (fonte: informazioni online del Governo)
Mi preme sottolineare a chiare lettere che quelle qui riportate sono informazioni che non possono essere prese in considerazione per valutazioni personali di tipo medico, le quali possono essere fatte esclusivamente da un medico … ed io, pur tenendomi adeguatamente informato per interesse diretto, non lo sono affatto. Non è altresì mia intenzione entrare nel merito di una querelle che dura dall’inizio della pandemia, sull’innumerevole schiera di giornalisti, politicanti ed anche di medici i quali, all’improvviso, si sono scoperti grandi tuttologi, dispensando informazioni e consigli spesso dissennati, causando taluni eccessivi allarmismi ed altri ingiustificato lassismo. Il Covid-19 è una malattia molto seria, lasciatelo ripetere a chi, come me, ne porta ancora i segni sia nel corpo che in particolare nella mente. Se sopravvivi, e non è cosa scontatissima con una malattia definita mortale, la tua vita cambia per sempre come purtroppo capita in tante occasioni anche per altri eventi. Cambia la scala dei valori che attribuisci alle cose e tornano a prevalere gli affetti personali, i parenti più stetti, gli amici …. le persone in generale.
AVVERTENZA IMPORTANTE
Le informazioni di questo articolo afferenti aspetti sanitari, ancorché raccolte con ragionevole cura, sono state riportate a mero scopo informativo e senza alcuna intenzione di divulgazione scientifica ne’ tantomeno medica. Quanto letto non può in nessun caso sostituire un adeguato parere professionale, espresso da parte di personale medico specializzato ed abilitato secondo le norme del paese di esercizio della propria attivita’, che rimane indispensabile.